RISORSE IDRICHE: GESTIONE INNOVATIVA DELLE FALDE ACQUIFERE E SVILUPPO SOSTENIBILE PER LA TOSCANA CON IL PROGETTO EUROPEO LIFE REWAT
Si è aperto il corso di formazione sull'innovazione nella gestione delle risorse idriche, rivolto in particolare a operatori e professionisti, promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con l'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna, nell’ambito del progetto europeo REWAT. Gli appuntamenti successivi sono fissati per giovedì 9 e per lunedì 27 febbraio. La giornata si è aperta con gli interventi del rettore della Scuola Superiore Sant'Anna Pierdomenico Perata e dell'assessore all'ambiente e della difesa del suolo della Regione Toscana Federica Fratoni ed è stata introdotta dal direttore dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna Luca Sebastiani.
La prima giornata del corso di formazione è stata dedicata agli aspetti normativi della gestione della risorsa idrica, con un focus sulla pianura del fiume Cornia, in Toscana, dove si svolgono le attività del progetto Life REWAT. Nei suoi tre appuntamenti, il corso affronta dal punto di vista teorico e pratico, con interventi di rilevanza nazionale, gli aspetti più innovativi previsti dal progetto: ricarica delle falde in condizioni controllate, riqualificazione fluviale, riuso dei reflui trattati a scopi irrigui, efficientamento delle acque ad uso irriguo, riduzione delle perdite dell'acquedotto. Di particolare importanza è il potenziale di trasferibilità dell'approccio utilizzato nel progetto, in contesti simili alla Val di Cornia a livello sia Europeo sia del bacino Mediterraneo.
Il progetto REWAT è realizzato con il contributo del programma Life dell’Unione Europea ( LIFE14 ENV/IT/001290 ); i partner sono il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa, la Regione Toscana, l’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna. I cofinanziatori sono il Comune di Suvereto, il Comune di Piombino, il Comune di Campiglia Marittima.
“Il progetto REWAT, come hanno spiegato Alessandro Fabbrizzi coordinatore del Consorzio Toscana Costa e Rudy Rossetto, ricercatore e direttore tecnico e scientifico del progetto per conto della Scuola Superiore Sant'Anna, vuole realizzare una strategia partecipata per la gestione sostenibile delle risorse idriche, per favorire lo sviluppo socio-economico sostenibile e il mantenimento degli agroecosistemi della Val di Cornia. Vuole raggiungere l'obiettivo razionalizzando i consumi di acqua (civile e agricola) e conservando le acque meteoriche, mitigando gli effetti degli stress oggi in atto sulla risorsa. I pilastri sono la promozione di una conoscenza integrata del sistema idrologico, coniugando le conoscenze sulle acque superficiali con quelle di falda e sui diversi utilizzi dell'acqua. Il coinvolgimento attivo degli attori nella gestione della risorsa idrica; la realizzazione di 5 interventi altamente innovativi con funzione dimostrativa che faranno della Val di Cornia un unicum nelle aree costiere del Mediterraneo; lo sviluppo di uno strumento di governance integrato e partecipato, anche attraverso l'utilizzo di software open source e di pubblico dominio che si concluderà con la stesura di un ‘contratto per l'acqua/contratto di fiume', esperienza innovativa a livello italiano, che consiste in un accordo su base volontaria che coinvolge gli enti pubblici e privati e i cittadini”.
“Il progetto REWAT vuole sviluppare una strategia partecipata per la gestione delle risorse idriche a scala di sub-bacino, per uno sviluppo sostenibile della Val di Cornia attraverso uno strumento di governance integrato e partecipato come il contratto di Fiume - ha ricordato l'assessore all'ambiente Federica Fratoni - Il ciclo di pianificazione della Regione 2016-2021 è appena iniziato – ha proseguito - con i nuovi Piani di gestione cui seguiranno i Piani di tutela, in corso di elaborazione, e l'attuazione delle misure in essi previste, con il pieno coinvolgimento di tutte le componenti sociali e dei cittadini della Toscana. In questo contesto si inquadrano le azioni strategiche del progetto REWAT che ha lo scopo di dimostrare la fattibilità degli interventi e la possibilità di applicare metodologie sviluppate in contesti simili alla Val di Cornia a livello sia Europeo sia Mediterraneo".